La nocellara del belice rappresenta una cultivar molto pregiata ed è, tra le varietà autoctone siciliane, probabilmente una delle più stimate in assoluto, tanto che nel 1998 ha ottenuto la certificazione DOP (denominazione di origine protetta). Presente sul territorio siciliano da svariati secoli (probabilmente già ai tempi della Magna Grecia), questa cultivar è ottima sia per la produzione di olio extravergine che per il consumo da mensa, grazie anche alla sua pezzatura molto grossa. Gli alberi di Nocellara non sono molto grandi ma hanno una certa capacità di adattarsi alle più varie condizioni ambientali. Conosciuta anche come Oliva di Mazara o di Castelvetrano, Tonda e Trapanese, è una varietà autoincompatibile e per l’impollinazione si fa generalmente ricorso a varie altre cultivar, in special modo la Giarraffa e la Pidicuddara. Anche se il periodo di maturazione è piuttosto tardivo, quest’oliva entra in produzione relativamente presto ed ha un livello di produttività molto buono, non soggetto ad alternanza, con una resa dell’olio medio-alta (si supera spesso il 20%). Risulta purtroppo molto sensibile alla rogna, al mal del piombo, alla verticillosi ed all’occhio di pavone, mentre è al contrario piuttosto resistente nei confronti degli attacchi di mosca. Come lascia intendere il nome, questa cultivar è molto diffusa nel distretto olivicolo della provincia di Trapani, ma la sua adattabilità ha fatto sì che col tempo abbia attecchito anche in molte altre zone dell’isola, come Agrigento, Palermo e sul versante orientale.
L’Oro Verde di Sicilia
1,00€
La nocellara del belice rappresenta una cultivar molto pregiata ed è, tra le varietà autoctone siciliane, probabilmente una delle più stimate in assoluto, tanto che nel 1998 ha ottenuto la certificazione DOP (denominazione di origine protetta). Presente sul territorio siciliano da svariati secoli (probabilmente già ai tempi della Magna Grecia), questa cultivar è ottima sia per la produzione di olio extravergine che per il consumo da mensa, grazie anche alla sua pezzatura molto grossa. Gli alberi di Nocellara non sono molto grandi ma hanno una certa capacità di adattarsi alle più varie condizioni ambientali. Conosciuta anche come Oliva di Mazara o di Castelvetrano, Tonda e Trapanese, è una varietà autoincompatibile e per l’impollinazione si fa generalmente ricorso a varie altre cultivar, in special modo la Giarraffa e la Pidicuddara. Anche se il periodo di maturazione è piuttosto tardivo, quest’oliva entra in produzione relativamente presto ed ha un livello di produttività molto buono, non soggetto ad alternanza, con una resa dell’olio medio-alta (si supera spesso il 20%). Risulta purtroppo molto sensibile alla rogna, al mal del piombo, alla verticillosi ed all’occhio di pavone, mentre è al contrario piuttosto resistente nei confronti degli attacchi di mosca. Come lascia intendere il nome, questa cultivar è molto diffusa nel distretto olivicolo della provincia di Trapani, ma la sua adattabilità ha fatto sì che col tempo abbia attecchito anche in molte altre zone dell’isola, come Agrigento, Palermo e sul versante orientale.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.